
Avvocati: destinazione sostenibilità
di Vinicio Nardo (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano)
Non è il nostro primo Bilancio sociale, ma per la prima volta lo redigiamo in forma verificabile, offrendo criteri di riferimento che consentono il riscontro dei dati.
Sono criteri di sostenibilità, parola di moda che può muovere a diffidenza. Da qui l’obbligo di spiegare il senso profondo della nostra iniziativa.
La governance degli Ordini è alle prese con una svolta traumatica, il limite dei due mandati. Una regola sana, perché impone il ricambio, ma ancora non metabolizzata.
Proviamo a darle corpo con questo nuovo tipo di Bilancio che è al contempo un lascito per chi subentrerà nella guida e un suggerimento rivolto a tutti per predisporsi al passaggio del testimone.
Ci aiuta in questo percorso Milano, abituata a progredire facendo tesoro delle esperienze precedenti e sviluppando i progetti già intrapresi, a prescindere dal colore di chi vi pose mano. Una città del cui
ingranaggio l’Ordine ha voluto essere una rotella importante, nonché un modello al quale l’Italia guarda e che perciò ti grava di una responsabilità pari all’entusiasmo che sa trasmetterti.
Fare perché altri facciano. Così la responsabilità sociale diventa responsabilità civile.
Il mondo di fuori cambia velocemente, quello della giustizia meno: la pratica del diritto tende alla conservazione, l’osservanza delle regole invoca stabilità. Ma la stabilità può alimentare il paternalismo,
insofferente alla verificabilità delle proprie scelte, proprio mentre la società domanda più tracciabilità.
Finita l’epoca dei notabili, l’avvocatura deve uniformarsi alla trasparenza della sua vita interna per essere pronta ad assumere nuovi ruoli attivi, sottraendosi a sospetti (tipo quelli, ingiuriosi, avanzati da chi osteggia il diritto di voto, e finanche “di tribuna”, degli avvocati nei Consigli Giudiziari).
L’opacità non è più un privilegio, è un costo sociale.
La seconda ragione che ci ha indirizzati verso questo Bilancio è la necessità di descrivere l’evoluzione delle tante attività messe in piedi dall’Ordine, comprese quelle in cui si esplica la sua funzione sociale.
Non per vanagloria, semmai il contrario: vogliamo evitare la “brochure” autocelebrativa per passare ad un bilancio come se fosse quello di esercizio.
Un vero e proprio documento di “gestione, programmazione e strategia”.
I dati sono presentati con coraggio, per quello che sono, e testimoniano la voglia dell’Ordine di farsi attore positivo sul mercato, a promozione e tutela degli iscritti.
Il prossimo Consiglio troverà un lavoro completo che ha radici nel passato, vita nel presente e uno sguardo prospettico.
Senza anticipare niente, prenderò un aspetto che collega molto bene il passato alla stretta attualità.
L’Ordine da molti anni oramai è di supporto alla collettività con gli “sportelli del cittadino”, un’esperienza via via cresciuta diramandosi verso plurimi fenomeni di disagio sociale e criminale.
I nostri iscritti offrono gratuitamente un primo indirizzo e sostegno, nelle scuole come nei Municipi, in tema di violenza di genere, come di usura e bullismo, ed altro ancora.
Un’esperienza che ci è tornata utile nell’affiancare velocemente i nostri iscritti nella crisi pandemica, fronteggiandone le ansie e gestendo la drastica transizione digitale del “lockdown”. E che ci ha consentito oggi di volgere lo sguardo ai minori non accompagnati in fuga dall’Ucraina sotto le bombe.
Il bagaglio di competenze acquisite ci ha fatto allestire nel giro di 48 ore un circuito di avvocati disponibili a fare da tutori legali tanto efficace da lasciare noi stessi sbalorditi. Pensavamo di limitarci
alla nostra città, invece ci siamo trovati a rispondere a chiamate provenienti da tutta Italia e molte direttamente dall’Ucraina.
In conclusione.
I nostri iscritti sono i primi intermediari tra le persone bisognose di tutela ed il mondo che le avvolge, di conseguenza l’Ordine non può che seguirne la sorte, ossia rimboccarsi le maniche,
sporcarsi le mani e tenere pulita la propria coscienza.
In questo senso, oltre che strumento di “conoscenza”, questo Bilancio è un viaggio dentro la nostra “coscienza”. E siamo grati ad Altis e all’Università Cattolica di averci accompagnato con competenza
e professionalità.
https://www.ordineavvocatimilano.it/it/avvocati-destinazione-sostenibilita/p573
Di Vinicio Nardo, su Ora Legale News
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