Sentimenti e regole
di Antonio Pascucci (Avvocato in Milano – Coordinatore FronteVerso Network)
Nella prefazione del suo manuale “controcorrente” di educazione civica, intitolato “La legalità è un sentimento”, Nando Dalla Chiesa esordisce con la seguente premessa: educare alla legalità è un’impresa. Educare a una legalità rigorosa e critica al tempo stesso lo è ancora di più.
Nel manuale l’autore, per realizzare questa “impresa”, suggerisce un percorso diverso, che superi i modelli educativi tradizionali. L’educazione alla legalità non può infatti essere una “somma di prescrizioni ben spiegate e giustificate” ma occorre coltivare e a presidiare quella immensa regione mentale che viene prima delle regole.
“L’area – queste le parole dell’autore – in cui si formano i sentimenti di una collettività, le disposizioni d’animo che portano a fare una cosa o l’altra istintivamente e spesso al di fuori di qualsiasi possibile discussione. Proprio come una madre si frappone senza esitare tra il figlio e chi lo voglia colpire, o un giornalista si preclude una carriera per non diventare portatore di menzogna”.
È un processo educativo ai sentimenti che generano l’amore per la legalità, facendo germogliare una cultura della legalità che spinge un bambino a resistere “agli allettamenti convenienti” o a reagire alle discriminazioni subite dal suo compagno di colore perché – pur non conoscendo la Costituzione – avverte dentro di sé che “non è giusto”.
Il processo educativo non può però prescindere dall’insegnamento, a iniziare dai più piccoli, del concetto di regola, della sua importanza e della necessità di rispettarla per una convivenza pacifica e giusta.
Perché darsi delle regole? Perché sono necessarie le regole nella nostra vita quotidiana?
Gherardo Colombo, celebre magistrato che ha dedicato molti anni all’educazione alla legalità fondando l’Associazione “Sulle regole”, ha affermato che tra le persone è sempre più diffusa la “strana idea che le regole limitino la nostra libertà quando invece è vero il contrario. Le regole sono la fonte delle libertà. Sono parte di noi e del nostro vivere insieme”.
Le regole sono il fondamento di ogni comunità strutturata, necessarie per garantire un equilibrio tra ordine e libertà.
Partendo da questo concetto, molto vicino alla sfera dei giovanissimi (si pensi alle regole che i bambini stabiliscono per poter giocare insieme o a quelle decise dai genitori o dall’insegnante), sarà più semplice far comprendere ai ragazzi il valore della giustizia sviluppando, di conseguenza, la loro capacità di saper distinguere tra ciò che è giusto da ciò che invece non lo è. Del resto, come evidenzia Gherardo Colombo, “perché la giustizia funzioni bene, è necessario un profondo ragionamento sulla relazione tra i cittadini e le regole“.
Un bambino abituato a riflettere su questi temi svilupperà sia dei sentimenti sia una capacità critica e di scelta che lo renderà senza dubbio un cittadino migliore.
Fronte Verso Network, che da oltre dieci anni persegue l’obiettivo di contribuire a una comunicazione responsabile (giuridica e non) per favorire l’accessibilità del diritto e di tutti i “saperi”, ha deciso di raccogliere ampliare la propria mission raccogliendo una nuova sfida: educare alla legalità i giovanissimi, gli adulti di domani.
Il nuovo percorso ha avuto inizio con il progetto “Il diritto è un gioco da ragazzi” organizzato da Fronte Verso Network con il Comune di Trezzano, che ha visto in prima linea il Sindaco, Fabio Bottero, e poi l’Assessora, Cristina De Filippi, responsabile del Consiglio Comunale dei ragazzi, nonché dell’Ambiente e degli Eventi.
Il progetto, che ha avuto il patrocinio della Scuola Superiore dell’Avvocatura del Consiglio Nazionale Forense, è stato propiziato dalla pregressa attività di formazione condotta da Gianni Clocchiatti sul Team di FronteVerso e ha coinvolto alcuni ragazzi della scuola primaria e secondaria ai quali è stato richiesto di riscrivere con parole semplici l’articolo dello Statuto Comunale relativo ai valori fondamentali.
Obiettivo pienamente raggiunto sotto più profili, sia della riscrittura della norma sia dell’educazione al sentimento della legalità e ciò con grande soddisfazione, a volte commozione, degli adulti presenti.
È questa la strada da percorrere.
Credits: Sasin Tipchai da Pixabay
Di Antonio Pascucci, su Ora Legale News
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