Diritto alla conoscenza
di Paola Regina (Avvocata Internazionalista in Milano – FronteVerso Network -Libertà e Giustizia – Rappresentante Unione Forense Diritti Umani per la Lombardia)
“Nulla poena sine lege“, principio di legalità, cardine della cultura giuridica europea, previsto dall’art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dall’art. 49 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, assume un ruolo fondamentale nell’evoluzione della giurisprudenza europea nel definire l’obbligo per gli Stati di emanare una legislazione chiara, semplice, precisa e accessibile per tutti i cittadini.
Ai fini della “definizione di legge”, la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha elaborato i caratteri qualitativi di conoscibilità e prevedibilità.
La giurisprudenza più recente della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ribadisce anch’essa l’esigenza di chiarezza, di prevedibilità, di accessibilità e, in particolare, di protezione contro l’arbitrarietà sia negli ambiti di competenza legislativa dell’Unione Europea che in quelli dei singoli Stati membri.
Corollario del principio di legalità è l’obbligazione positiva d’informare la popolazione.
In materia ambientale, la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato diverse volte gli Stati per non aver posto in essere nessuna attività informativa della popolazione. L’accesso all’informazione e la partecipazione dei cittadini ha assunto un’importanza sempre crescente.
Nel quadro internazionale, la Convenzione di Aarhus (in vigore dal 2001) rappresenta l’espressione più avanzata di accesso alle informazioni pubbliche, poiché disciplina un moderno accesso della società civile al procedimento amministrativo ed al procedimento legislativo in materia ambientale.
La recente giurisprudenza europea, in applicazione della Convezione di Aarhus, garantisce l’accesso alle informazioni pubbliche e la partecipazione della società civile al procedimento decisionale pubblico in materia ambientale.
Il diritto alla conoscenza in campo ambientale trova, dunque, nella normativa internazionale ed europea un livello di effettività maggiore rispetto ad altri ambiti, ponendosi come “modello di avanguardia” per le altre politiche pubbliche.
leggi qui la relazione integrale: https://www.oralegalenews.it/wp-content/uploads/2024/01/Better-Law-Making-14-dic-2023-pdf-Relazione-Avv.-Regina.pdf
di Paola Regina, su Ora Legale News
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