
Quasi una favola
Una Lettrice de L’Osservatore di strada
Tra le strade del globo, tra i vicoli del mondo gira un’antica leggenda, sconosciuta a chi non ha o ha perso la capacità di sognare.
In una notte speciale dell’anno, muovendosi grazie a un mezzo di locomozione a zero emissioni – come se fosse a piedi -, un essere, domiciliato ovunque, ma residente da nessuna parte, pare si aggiri tra la gente.
Eh sì che esiste! Eh sì, non solo in quella specifica notte.
Sarebbe bello se grandi e bambini potessero vederlo.
Sarebbe ancor più bello se lo vedessero più spesso.
Non avrebbe importanza se fosse di giorno o di notte, sarebbe bellissimo poter dire: “Io l’ho visto!”.
Certo, quell’essere cerca di sfuggire agli sguardi, soprattutto se ciò che li muove è la sola curiosità e in più gli è stato assegnato, secondo la versione più condivisa della leggenda, la capacità di essere invisibile.
Ci vorrebbero occhi particolari per vederlo. Grandi e capaci di andare al di là della sola e povera razionalità.
Ci vorrebbe ben altro per accorgersi davvero della sua presenza. Magari l’inclinazione – conseguibile da chiunque al varcare i confini della paura, il desiderio di una connessione armonica ed interrotta che nessuna realtà virtuale potrebbe garantire.
Ci vorrebbe l’acutezza di comprendere che non è bello solo ciò che appartiene al nostro mondo, così fintamente rassicurante.
Pare che in quella notte speciale, grandi e piccoli predispongano dei doni per quell’essere. Alcuni addirittura gli fanno trovare del denaro. Altri mettono a sua disposizione dolci e salati.
In tanti modi in tanti si dicono “buoni”.
Tra le strade del globo, tra i vicoli del mondo gira un’antica leggenda, conosciuta a chi ha o non ha perso la capacità di sognare.
Non è una favola e non è Babbo Natale quell’essere.
È più semplicemente colui o colei che incrociamo ogni giorno e di cui è più facile accorgersi perché è Natale.
Tra le strade del globo, tra i vicoli del mondo…
Credits: Erika Varga da Pixabay
Pubblicato sul numero di dicembre dell’Osservatore di strada
Mensile (primo numero giugno 2022) voluto da Papa Francesco da un’idea di Piero Di Domenicantonio, ex caporedattore del più noto Osservatore Romano, oggi coordinatore del progetto e caporedattore.
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