W20: proposte per l’ambiente

W20: proposte per l’ambiente

di Sveva Avveduto (CNR-Irpps, Roma) e Giuliana Rubbia (INGV, Milano)

Women20 è uno dei gruppi di interesse della società civile che ha come scopo quello di elaborare proposte di policy per i leader dei paesi membri del G20, in particolare sui temi di genere.
Come è noto, il G20 è un organismo informale internazionale istituito nel 1999 e composto dai 19 paesi più industrializzati del mondo più l’Unione Europea quale ventesimo membro.
I “venti” rappresentano il 90% del Prodotto Interno Lordo globale, oltre l’80% del commercio internazionale e i due terzi della popolazione mondiale.
La presidenza del G20 è tenuta a rotazione dai vari Paesi; l’Italia l’ha detenuta nel 2021 e nel 2022 è indonesiana.
Sotto il leit motif “People, Planet, Prosperity” del 2021 e “Recover Together, Recover Stronger” del 2022, i temi ambientali sono stati al centro dei lavori e delle proposte che il gruppo Women 20 formula ai politici.

W20 ha ereditato tre priorità di politiche dal passato, rispettivamente: financial, digital and labour inclusion e durante la Presidenza Italiana ha deciso di focalizzare la sua attenzione su due temi aggiuntivi la violence against women and girls, che è stata già spesso menzionata nei documenti ufficiali del W20, e la environmental sustainability, che ha costituito un nuovo argomento entrato in discussione.

Quali proposte per l’ambiente?

Nel mondo, le donne sono spesso le prime a rispondere alle crisi sanitarie, della sicurezza alimentare e idrica, e allo stesso tempo hanno dimostrato di essere agenti di cambiamento e forze trainanti del cambiamento verso un’economia sostenibile.
Poiché il cambiamento climatico e il degrado ambientale influiscono sempre più sulla vita e sui mezzi di sussistenza a livello globale, il Gruppo Ambiente del W20 ha sottolineato e cercato i modi per coinvolgere le donne e puntare sulle donne leader ed esperte, così come sulle le organizzazioni femminili di base, per contribuire alla migliore soluzione dei problemi connessi.

Ne sono uscite una serie di raccomandazioni, tra le quali:

1) Prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulle donne
2) Fornire pari opportunità nei settori del clima, dell’ambiente e dell’energia, comprendendo l’economia verde, blu e circolare per una transizione socialmente equa
3) Costruire e riprogettare città intermedie e altre comunità sostenibili e inclusive

Nella Rome Declaration i leader dei G20 si sono impegnati a implementare le raccomandazioni.
Per la prima volta lo spazio dedicato alla parità di genere è stato veramente ampio, e il lavoro di W20 ha consentito questo importante risultato.

La presidenza indonesiana del W20 per il 2022 ha concentrato le sue attività su diversi obiettivi in seguito all’affermazione “Recover Together, Recover Stronger“, partendo dal presupposto che la pandemia di COVID-19 abbia minato l’uguaglianza di genere creando un onere maggiore per le donne in termini di lavori domestici e assistenza non retribuita lavoro, in termini di salute per tutti ma soprattutto per i più fragili.
L’obiettivo è: “creare una base inclusiva e sostenibile per la crescita, mettendo le donne e le ragazze in tutta la loro diversità al centro della strategia di ripresa“.

I focus sono incentrati su cinque aree di priorità (lo scorso anno erano 7):

  1. la discriminazione e l’uguaglianza
  2. l’imprenditoria femminile soprattutto con attenzione alle piccole piccolissime e medie imprese
  3. la salute specificamente legata al genere
  4. le donne nelle aree rurali
  5. le donne con disabilità

Da questa struttura ad albero si fanno partire una serie di rami tematici che si inframmezzano con ulteriori ramificazioni sotto forma di sette aree tematiche trasversali:
• Le infrastrutture non digitali
• Le infrastrutture digitali
• Le politiche
• La trasparenza dei dati
• Il monitoraggio attraverso indicatori di performance
• L’istruzione
• La partecipazione nell’area del lavoro

Come si può notare per il 2022 non è stata evidenziata un’area specifica per l’ambiente, si è preferito richiamare le questioni ambientali nell’ambito delle cinque aree prioritarie e specificamente con maggiore attenzione nell’area delle donne negli ambienti rurali che naturalmente impattano con le questioni ambientali molto più direttamente. Si pensi ai disastri naturali, ai cambiamenti climatici e al loro impatto su una struttura economico-sociale già molto fragile come può essere quella delle aree rurali.

Uno degli obiettivi evidenziati da W20 è: “sviluppare ed investire entro il 2030 nella biodiversità sensibile al genere in tutto il G20 e nelle misure di azione e adattamento per il clima e nei programmi di competenze verdi”.
La Leaders declaration finale dopo il Summit di Bali, che ha chiuso la presidenza indonesiana, ha ripreso tal quali le parole del gruppo W20, nella dichiarazione si legge infatti: “By 2030, develop and invest in G20-wide gender-responsive biodiversity, climate action and adaptation measures, and green skills programs”.
Più in generale la dichiarazione finale dei leader, che contiene tutti gli impegni presi dal G20, contiene una buona attenzione alle questioni di genere.

Si legge infatti:

Riaffermiamo il nostro impegno a porre l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne al centro dei nostri sforzi per una ripresa inclusiva e uno sviluppo sostenibile. Ci impegniamo ad attuare la Roadmap del G20 Towards and Beyond the Brisbane Goal per promuovere l’inclusione finanziaria e l’accesso alle tecnologie digitali, anche per affrontare la distribuzione ineguale dell’assistenza retribuita e non retribuita e del lavoro domestico, con particolare attenzione alla riduzione del divario retributivo di genere. Ci impegniamo per l’eliminazione della violenza di genere, il potenziamento dei servizi sociali, sanitari, assistenziali ed educativi e il superamento degli stereotipi di genere. Continueremo a promuovere la parità di accesso delle donne e delle ragazze a un’istruzione inclusiva e di qualità, compresa la partecipazione all’istruzione STEM, l’imprenditorialità femminile attraverso le MPMI e l’accesso delle donne e delle ragazze a posizioni di leadership. Promuoveremo la qualità della vita delle donne nelle aree rurali e delle donne con disabilità.”

Ci si augura che almeno qualcuno di questi solenni impegni venga rispettato.

Credits: Gerd Altmann da Pixabay

Di Sveva Avveduto, su Ora Legale News

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