
Padri assassini
di Alessandra Capuano Branca (Avvocata in Vicenza)
Padri assassini di figli inermi.
La crudeltà è figlia della mancanza di immaginazione.
Il carnefice non immagina lo strazio della sua vittima, non ne vede il terrore, non ne sente l’incredula disperazione, obbedisce soltanto alle proprie pulsioni.
Per questo il padre che macella il proprio figlio bambino dovrebbe essere condannato a ricordarne in eterno lo sguardo atterrito, qualunque sia la pena che la giustizia gli infligga e qualunque percorso di redenzione possa intraprendere.
Invece noi, che di fronte a questi massacri siamo impotenti, non possiamo fare a meno di immaginare gli sguardi, le lacrime, le suppliche inascoltate di quei bambini assassinati, anche se non li abbiamo mai conosciuti.
Per noi è difficile liberarci della visione tremenda degli ultimi istanti di vita di quei bambini, consapevoli di subire la furia omicida del proprio padre.
Noi tutti, che facciamo ogni giorno lo sforzo di adattare la legge al bisogno di protezione dei minori coinvolti nelle separazioni, ci chiediamo perché non siamo riusciti a proteggere questi bambini e li abbiamo consegnati inermi al loro carnefice.
Quasi sempre sono bambini senza volto, con la scusa inverosimile di proteggerne l’immagine.
Quasi mai sappiamo qualcosa di più della loro età e del loro nome; non sappiamo che cosa li faceva ridere, né che cosa li faceva piangere, né le storie che preferivano e i giochi che facevano.
Non sappiamo qual era il loro colore preferito, cosa volevano “fare da grandi”, chi erano i loro eroi e supereroi. Chissà quale cartone animato piaceva di più a Daniele, di 7 anni, assassinato e nascosto in un armadio dal padre, il primo giorno di questo nuovo anno?
Che cosa ne pensava della scuola e dei compagni? Che cosa gli faceva brillare gli occhi di gioia?
Non lo sappiamo e non lo sapremo mai.
Forse è meglio così, perché fino a quando anche Daniele resterà solo un nome in una lista sempre più lunga, potremo più facilmente dimenticarlo.
Qualche anno fa ho conosciuto un magistrato minorile della vecchia scuola, di quelli, per intenderci, che non delegavano proprio niente a nessuno e assumevano su di sé la responsabilità delle decisioni.
Gli chiesi secondo quale criterio stabilisse che un bambino potesse star meglio con una famiglia piuttosto che con un’altra o con un genitore piuttosto che con l’altro.
La risposta mi colpì per la sua semplicità.
Faccio conto, mi disse, che sia mio figlio e che io debba partire per un lungo viaggio, e mi chiedo a chi lo lascerei durante la mia assenza.
Evidentemente questo magistrato era dotato di immaginazione.
E’ a causa sua che non posso fare a meno di chiedermi se chi ha deciso che Daniele dovesse comunque trascorrere dei giorni di vacanza presso il padre, cioè con un soggetto privato della libertà personale e ristretto ai domiciliari perché accusato di un delitto di sangue, avrebbe fatto questa scelta se avesse avuto un po’ di immaginazione.
Se Daniele fosse stato suo figlio, davvero lo avrebbe lasciato solo con quell’uomo?
Mi si risponderà che il compito del magistrato è applicare la legge e non fare sforzi di immaginazione, anche perché chi non ce l’ha – come il coraggio di Don Abbondio– non se la può dare.
Ma questa risposta non è accettabile perché, al contrario, proprio chi ha la responsabilità istituzionale di decidere la sorte dei bambini ha l’obbligo di immaginare quale sia per loro la condizione migliore.
Altrimenti non c’è modo di riempire di significato concreto il dovere legale di realizzare il “migliore interesse” dei minori.
Dovremmo perciò esortare tutti i soloni che discettano di “bigenitorialità” ad immaginare che i bambini dei quali decidono la sorte siano figli loro.
Così, forse, un briciolo di saggezza tornerebbe ad illuminare lo scenario fosco di una giustizia minorile sempre più accondiscendente nei confronti degli adulti, specialmente dei padri violenti, e sempre più indifferente alla sofferenza e alla paura dei bambini.
Image credit: Marinka Masséus, Under the Same Sun, 2016
di Alesandra Capuano Branca su Ora Legale NEWS
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