
I diritti in classe
di Francesco di Molfetta D’Attolico e tutta la 1^ B del Liceo scientifico “E. Fermi” di Bari
Diritti dei minori: dall’antichità ad oggi
Tutti almeno una volta nella vita ci siamo posti questa domanda: come funziona lo stato italiano e come vengono trattati i diritti dei minori, la fascia più debole della società, e in particolare i minori con disabilità?
Noi della classe 1^ B del Liceo “E. Fermi” ce lo siamo chiesto avendo studiato le società ateniese e spartana, prima, e facendo una panoramica diacronica tra Impero Romano, alto e basso Medioevo.
A Sparta la situazione non lasciava scampo ai minori “deformi” (così venivano etichettati in maniera assurda). Essi venivano abbandonati o addirittura gettati dal monte Taigeto: non era ammessa alcuna debolezza in una società militare come quella.
A Roma la situazione è, forse, peggiore. I bambini che nascevano con una qualche menomazione e, in molti casi, le bambine, venivano rifiutati dai genitori ed “esposti” (tale pratica era chiamata expositio) fuori casa. Il destino cui andavano incontro i poveri bambini – se non morivano dopo pochi giorni, di freddo o fame – era assai triste.
Il quadro emerso dei possibili “casi” è terrificante: alcuni venivano adottati e allevati per poi essere venduti come schiavi o ovviati alla prostituzione; altri ulteriormente mutilati per fungere da “fenomeni da baraccone”, in grado di suscitare ilarità per le strade e nelle piazze e quindi garantire un guadagno ai loro aguzzini; altri uccisi da megere e fattucchiere che preparavano filtri magici o afrodisiaci con i loro organi.
In sostanza, un bambino a Roma era nihil, una cosa da nulla, il cui destino era dipendente dalla patria potestas esercitata dal padre, il pater familias, che subito dopo la nascita ne decretava la vita o la morte.
Per comprendere l’enorme progresso della nostra civiltà non potevamo che invitare due esperti di diritto, che ci hanno illustrato prima gli strumenti a disposizione oggi dello Stato italiano per garantire i diritti di tutti i cittadini e, poi, hanno fatto un focus sui diritti dei minori e dei minori con disabilità.
L’Avvocata Maria Grimaldi, civilista, dipendente presso un ente pubblico, ci ha illustrato cosa rappresenta e come è scritta la nostra Costituzione.
È stata promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola nel 1947 ed è entrata in vigore il primo gennaio 1948. È formata da centotrentanove articoli e diciotto disposizioni transitorie.
La nostra Costituzione è di tipo rigido cioè la trasformazione delle sue norme può avvenire solo mediante leggi costituzionali, emanate con particolare procedura parlamentare o tramite referendum. Dall’articolo uno all’articolo dodici troviamo i principi fondamentali; dall’articolo tredici all’articolo cinquantaquattro la Parte I che enumera i diritti e i doveri dei cittadini, descrive i rapporti civili, economici e politici; dal cinquantacinque al centotrentanove la Parte II che contiene l’ordinamento della Repubblica, quindi descrive come è formato il Parlamento, i poteri dei governatori delle regioni, ecc. In chiusura le disposizioni transitorie e finali.
A seguire l’Avvocata Grimaldi ci ha illustrato con chiarezza l’ordinamento del nostro Stato:
il Presidente del Consiglio presiede il Consiglio dei ministri che detiene il potere esecutivo (cioè il potere di applicare le leggi e di farle rispettare). Il potere legislativo fa capo al Parlamento che è formato da due Camere, quella dei Deputati e quella del Senato della Repubblica. Invece quello giudiziario è esercitato dalla Magistratura che costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. I magistrati ordinari sono titolari della funzione giurisdizionale, che amministrano in nome del popolo. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha compiti di autogoverno della Magistratura, sottraendola del tutto al controllo del Ministro della Giustizia.
Siamo passati poi ad analizzare le libertà fondamentali dell’individuo esplicitate nel Titolo I della costituzione e cioè: art. 13 “libertà personale inviolabile”; art. 14 “inviolabilità del domicilio”; art.15 “libertà e segretezza della corrispondenza” e art. 16 “libertà di circolazione e di soggiorno”. Invece per le libertà collettive abbiamo imparato a conoscere: art. 17 “diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”; art. 18 “diritto di associarsi liberamente”; art.19 “diritto di professare liberamente la propria fede religiosa”; infine art. 21 “diritto di manifestare il proprio pensiero e la propria parola, mediante qualunque mezzo”.
Siamo entrati poi nello specifico nei diritti riguardanti i minori con l’Avvocato civilista Giuseppe Panza che ci ha illustrato gli articoli 30, 31, 33, 34 e 37.
In primo luogo, la Costituzione riconosce ai genitori il dovere di mantenere i minori con ogni mezzo, anche se nati fuori dal vincolo matrimoniale: una posizione agli antipodi rispetto a quella delle civiltà antiche, secondo la quale il minore è davvero tutelato prima di ogni altra cosa.
La legge, poi, protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù: questo garantisce al minore di avere il supporto più importante al momento della nascita e, poi, durante la sua crescita.
La legge tutela la salute del cittadino in modo gratuito e, dunque, anche quella dei minori.
C’è poi il diritto all’istruzione per tutti i minori: una conquista, questa, maturata piano piano nei secoli fino ad arrivare a sancire l’istruzione inferiore della durata di almeno 8 anni come obbligatoria e gratuita.
Vi è un’attenzione particolare alle situazioni di disagio e povertà: la Costituzione sancisce che i meritevoli ma privi di mezzi hanno gli stessi diritti degli altri di andare avanti con lo studio grazie a sussidi e borse di studio.
Un focus interessante è stato riservato dal legislatore alla donna lavoratrice: rispetto al passato, quando le donne erano angeli del focolare “destinate” solo a badare alla casa e ai figli, oggi le donne con fatica hanno raggiunto obiettivi un tempo insperati in ambito lavorativo. E se la Costituzione ritiene di dover specificare che la donna abbia gli stessi diritti del suo corrispettivo maschile, è perché i padri e le madri costituenti hanno vissuto l’esperienza del voto delle donne come prima vera conquista della parità di genere solo nel 1946.
La mamma lavoratrice, inoltre, ha diritto di avere garantite condizioni di lavoro che si concilino con le esigenze familiari e personali.
L’Avvocato Panza ha specificato che il minore di quattordici anni, o l’infra diciottenne, in qualsiasi situazione di illegalità, viene ritenuto parte lesa, cioè parte passiva e non attiva nel reato, e questo anche solo se assiste ad un reato: questo perché la personalità del ragazzo non è ancora matura. Questo riconoscimento comporta anche la possibilità di un indennizzo come risarcimento di tipo morale-psicologico.
Noi studenti abbiamo poi chiesto ai due avvocati la differenza tra Codice Civile e Codice Penale e anche un focus sulle leggi a tutela dei minori con disabilità.
L’avvocata Grimaldi ci ha chiarito che il Codice Civile regola i rapporti tra i privati invece il Codice Penale regola le sanzioni per i reati. Per quanto riguarda la tutela dei minori affetti da disabilità l’Italia può vantare molte leggi, sia quelle costituzionali che quelle contenute nel Codice Civile.
Per fare un esempio calzante con il nostro contesto, un bambino o ragazzo disabile ha il diritto di potersi iscrivere in qualsiasi scuola e avere un insegnate di sostegno che agevoli il suo accesso alle discipline e la loro comprensione oltre allo sviluppo delle sue attitudini, nei tempi e nei modi a lui più consoni.
Questa esperienza ci ha molto arricchiti sia come studenti che come futuri cittadini.
Non possiamo che essere grati al corpo docente e alla dirigenza della nostra scuola per aver favorito l’incontro tra la scuola e il mondo sociale attraverso figure di alto profilo professionale. I due avvocati – genitori di due nostri amici di classe – sono stati in grado di esemplificare una materia all’apparenza acerba come il diritto e di insegnarci che il nostro presente, pur dovendo molto ai grandi del passato, è stato in grado di colmare alcune lacune e correggere molte negatività.
Image credit: Gerd Altmann da Pixabay
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