La strategia UE sui diritti dei minori

La strategia UE sui diritti dei minori

di Anna Losurdo

Il 24 marzo scorso la Commissione europea ha adottato la Strategia dell’Unione europea sui diritti delle persone di minore età per il periodo 2021-2024.

Nella Comunicazione – indirizzata al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – si sottolinea che i diritti delle persone di minore età sono diritti umani.

La protezione e la promozione dei diritti dei minori sono obiettivi fondamentali dell’attività dell’Unione europea, sia al suo interno che nel resto del mondo.

La strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia è stata sviluppata per i bambini e con i bambini.
I minori dovrebbero avere accesso alle informazioni fornite in modo a misura di bambino in modo che possano sapere chiaramente quali sono i loro diritti e, in questo caso, cosa l’UE intende fare per loro.
Le versioni a misura di bambino della strategia sono state co-progettate dai bambini e presentano le informazioni in modo comprensibile per i loro lettori.
I bambini hanno consigliato il linguaggio, le immagini e gli esempi utilizzati nei volantini.
Inoltre, la versione adatta ai bambini della strategia è accessibile ai lettori ipovedenti ed è possibile accedervi utilizzando dispositivi e tecnologie di assistenza.

Il 10 giugno scorso, il Consiglio dell’Unione europea ha dato via libera alla strategia UE sui diritti dei minori.

L’approvazione, avvenuta durante la riunione del Consiglio dei ministri della Giustizia, ha come obiettivo quello di migliorare dove possibile la vita dei minori nell’Unione europea e in tutto il mondo attraverso inclusione socioeconomica, salute, istruzione, lavoro, giustizia, società digitale, contrasto alla violenza, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei minori in situazioni di crisi o di emergenza.

La Ministra Cartabia è stata promotrice dell’inserimento e dell’inclusione nel testo di specifiche previsioni in tema di giustizia riparativa e misure alternative alla detenzione.

L’invito rivolto a tutti gli Stati europei è quindi quello di “sviluppare e applicare valide alternative all’azione giudiziaria per i giovani autori di reato, dalle alternative alla detenzione, all’uso della giustizia riparativa e, nel contesto della giustizia civile, all’uso della mediazione“.
Direzione già imboccata, in Italia, con la delega legislativa dello scorso anno che include, tra l’altro, proprio il richiamo a nuove disposizioni in materia di giustizia riparativa (legge 27 settembre 2021, n. 134)

https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/rights-child/eu-strategy-rights-child-and-european-child-guarantee_it

Di Anna Losurdo, su Ora Legale News

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