
Una quota per gli incarichi
di Fabio Cesare (Avvocato in Milano)
Le quote assicurano la presenza femminile nei consessi dove non viene adeguatamente rappresentata per una dinamica che, ancora oggi, esclude le donne dalla politica, dai cda, dalle università.
Vengono assicurate percentuali minime di presenze femminili nelle quotate e nelle liste elettorali, non solo per la ragione ideologica che sia necessario garantire parità di genere e parità di accesso, ma perché le istituzioni dove è garantita beneficiano di una maggiore efficienza e dell’apporto che solo una visione femminile può regalare.
Bisognerebbe garantire la stessa cosa per gli avvocati.
Nonostante la legge lo preveda espressamente, molti tribunali non nominano avvocati come curatori, commissari giudiziali e liquidatori giudiziali e preferiscono nominare i commercialisti.
Nella composizione della crisi, secondo le statistiche di Unioncamere, gli esperti sono più di due terzi commercialisti: a maggio 2022 meno del diciassette percento è rappresentato da avvocati.
Anche per essere iscritti nell’albo speciale degli amministratori per le imprese sequestrate con le disposizioni del codice antimafia occorre dimostrare di aver già ricevuto un incarico come amministratore: ma gli avvocati non possono assumerlo, se non per nomina giudiziaria, perché è vietato dal codice deontologico.
Dunque sono pochissimi amministratori giudiziari tratti dall’esperienza forense.
Perché gli avvocati sono negletti in questi incarichi giudiziari, nonostante vi sia manodopera specializzata in grado di offrire un servizio di livello?
La risposta può non essere univoca ma va, secondo me, ricercata nel pregiudizio nutrito sottotraccia verso agli avvocati: la classe forense dà fastidio ed è meno docile dei commercialisti.
Inoltre, se sono i magistrati a nominare, è bene mantenere un certo distacco ed evitare che la nomina mini la terzietà di giudizio se l’avvocato dovesse patrocinare dinanzi a chi l’ha incaricato.
Nel pregiudizio che li accompagna, si ritiene forse che gli avvocati non siano in grado di leggere i bilanci e di norma non sappiano amministrare; avrebbero bisogno di un commercialista per svolgere le funzioni di curatore o di amministratore giudiziario.
Ma il discorso potrebbe essere ribaltato: anche i commercialisti necessitano di un avvocato per individuare le azioni di responsabilità, le revocatorie, le iniziative da adottare all’interno delle procedure.
E allora occorre prendere atto che nella dinamica giurisdizionale, le nomine degli avvocati a curatore e amministratore giudiziario sono presidi di legalità voluti dal legislatore.
Essi sono destinatari di incarichi che non vengono assegnati a sufficienza: perché non proporre delle quote minime di incarichi da assegnare ai rappresentanti della classe forense?
Se c’è una tutela per le donne, perché non può esserci per i fastidiosi presidi di legalità se il legislatore ha voluto assegnarci un compito ma nella realtà non si riesce a nominare nessuna toga in alcuni tribunali?
Se l’imminente congresso lo richiedesse al legislatore, i colleghi troverebbero un ulteriore spazio professionale, i compiti del curatore e dell’amministratore giudiziario verrebbero arricchiti da una visione che oggi non c’è se non di riflesso e si restituirebbe un minimo della dignità che la professione ha perso negli anni.
Credits: Glass Gem Cherokee Indian rainbow corn
Di Fabio Cesare, su Ora Legale News
#TOPICS: ultimi articoli
Tra natura e cultura
Anna Losurdo
Senza azioni conseguenti e necessari quel sentimento si trasforma in vago desiderare
Il 25 novembre
Massimo Corrado Di Florio
Mondo assurdo. La violenza sulle donne è un’ennesima forma di potere priva di senso
Lasciateci vivere
Massimo Corrado Di Florio
Facile e allo stesso tempo assai pericoloso creare regole al di fuori delle regole stesse quando il navigare a vista diviene regola primaria
Il ratto di Europa
Massimo Corrado Di Florio
Vediamo se si riesce a trarre qualche insegnamento dal mito di Europa. In realtà, una storia (una delle tante) piuttosto breve.
Luoghi di tortura
Aldo Luchi
Luoghi creati da uomini per altri uomini perché non abbiano più speranza
Il buio degli spettri
Tiziana Nuzzo
La morte è considerata l’unica via di fuga da una vita senza senso
L’insperato inatteso possibile
Paola Furini
Ciascuno può far pendere la bilancia immaginaria da una parte o dall’altra
Autodissolvenza e mancanza di speranza
Anna Paola Lacatena
Gli adulti sembrano offrire la propria mano per assicurarsi il viatico per forever green
Quel che accadrà
Nicky Persico
Uno stelo d’erba vivo nell’inverno sarà la tua guida nell’universo
Rubriche: ultimi articoli
Roberta Valente
Sovranno cambiare tutte le strategie difensive
Umberto Pantanella
Prima di essere diabetico sei una persona con pari diritti e con pari dignità
Aldo Luchi
Luoghi creati da uomini per altri uomini perché non abbiano più speranza
Tiziana Nuzzo
La morte è considerata l’unica via di fuga da una vita senza senso
Piero Buscicchio
Ci si accorge, da attore, della potenza degli stereotipi
Nicky Persico
Che si guardi il cielo e ci si possa naufragare
Pina Rifiorati
I temi congressuali richiamano il ruolo dei Comitati protagonisti del cambiamento nella nostra professione
Tatiana Biagioni
A tutela delle professioniste, delle giovani e dei giovani, delle disabili e dei disabili per contrastare tutte le discriminazioni
Nicky Persico
Massi, ma anche polvere, piccole pietre.
Esattamente come certe cose della vita
Fabio Cesare
I sovraindebitati sono fragili e facilmente adescabili dalla malavita
Maria Brucale
Il carcere è un mondo difficile, di straordinaria complessità