Lo sguardo laico

Lo sguardo laico

Riflessione (circolare) a margine di una “fotografia” del reale.

di Nicola Cirillo (Avvocato in Caserta e docente a contratto della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli)

La riflessione che intendo sviluppare in queste brevi note parte da una constatazione del reale (invero -forse – già oggetto di analisi più approfondite di quella che cercherò di svolgere) che attribuisce all’attività degli operatori della giurisdizione in generale – e, dunque, all’attività dell’avvocato in particolare – una funzione “laica”, centrale e propulsiva del progresso e dello sviluppo sociale.
Il panorama di riferimento, dunque, non può che essere la variopinta società globalizzata, multilivello, multietnica e multiculturale.

Così individuato il perimetro cercherò di definire, seppur sommariamente – vista la sede, lo scenario nel quale l’esercente la professione forense si trova ad operare e in cui trova evidente estrinsecazione il valore che gli è connaturale. Intendendosi, in questo senso, per “valore”, la specifica capacità di adeguamento al cambiamento delle condizioni (giuridiche e socio-politico-economiche) e di adattamento nella diversità delle situazioni (spazio-temporali).
In questa ottica, quindi, la funzione di “motore” del progresso sociale trova il suo fondamento nel cosidetto “valore sociale”.

Definisco, allora, le tre coordinate nelle quali mi muoverò.

Come noto, l’esercizio della professione negli ultimi anni ha subito un notevole (e, direi, vertiginoso) restyling: sempre più la funzione difensiva viene svolta fuori dal processo, come luogo – intendo, e sempre più in ambiti de-giurisdizionalizzati.
È cambiata, se non tutta, almeno in parte, la scelta difensiva delle opzioni – tra le tante – disponibili e le conseguenze che possono scaturire dall’opzione scelta.
In questo contesto giuridico in continua e inarrestabile (!!!) evoluzione, la funzione difensiva rimane immutata. Mi spiego: al mutare delle modalità di esercizio della professione non corrisponde, tuttavia, il mutamento del complesso di valori (etici e deontologici) che devono guidare l’avvocato nel garantire la tutela dei diritti della parte assistita. Sia quando ciò accade nel processo che fuori dallo stesso.

A medesima conclusione si giunge con riferimento ai mutamenti sociali che pure vedono, inevitabilmente, coinvolto l’avvocato, al pari di ogni altro cittadino.
Anche nel contesto sociale in evoluzione (pressoché) quotidiana, l’avvocato come cittadino non può, rectius, non deve “offuscare l’immagine di difensore dei diritti” che la società gli riconosce in molti ambiti che, invero, travalicano quello prettamente giudiziario.
Mi riferisco alla funzione di “equilibratore sociale” che, per esempio, l’avvocato svolge prendendo parte – a volte anche non volontariamente – all’incessante processo di innovazione digitale, alla repentina trasformazione delle città ed alla conseguente rigenerazione urbana e, più in generale, allo sviluppo culturale.
In questo contesto è ben possibile riscontrare un mutamento del complesso valoriale che, fermi restando i canoni etici e deontologici connaturati all’esercizio della professione, gli consente, tuttavia, uno sguardo laico su temi sociali (mi riferisco, per ricordarne alcuni, al tema dei conflitti armati, a quello dell’immigrazione e a quello climatico).

Rimane l’ultima dimensione, la più delicata – forse, quella del foro interno.
A riguardo, con inevitabile deferenza, mi permetto di riportare una delle affermazioni più significative di Piero Calamandrei:

Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. L’avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce.”.

Non vi è bisogno di alcun commento se non, per quanto valga, piena e incondizionata condivisione.
Cerco allora di condurre ad unità le considerazioni anteatte.

Immagiamo allora di muoverci in un piano cartesiano nel quale l’asse delle ascisse è costituita dal contesto sociale (variabile indipendente) e quelle delle ordinate dal contesto giuridico (variabile dipendente) e che al variare del valore dato all’uno vi può, ma non è detto che vi sia, variazione del valore assegnato all’altro.
L’avvocato, in questo immaginifico piano rappresenta il punto di incontro che, spostandosi nello spazio e nel tempo, contribuisce con i propri atteggiamenti, comportamenti e valori al progresso sociale.
Le humanis virtutes (nel significato attribuitile da Aristotele) lo rendono protagonista ogni giorno del cambiamento.
L’epilogo, dunque, conferma (spero) il prologo di questa riflessione. Senza, ovviamente, alcuna pretesa di esaustività.

Di Nicola Cirillo, su Ora Legale News

Credits: Pavel Voltr da Pixabay

#TOPICS: ultimi articoli

Avvocati, cosa… come…?

Massimo Corrado Di Florio
Autentici depositari di una fede di libertà

Leggi l'articolo

Rilevanza strategica

Andrea Buti
Inquadrare il problema, individuare le opzioni, immaginare gli scenari

Leggi l'articolo

Trasformazione etica

Tania Rizzo
L’Avvocatura è l’ossatura dello stato di diritto

Leggi l'articolo

Per prima cosa, uccidiamo tutti gli avvocati

Aldo Luchi
Le battaglie per i diritti di tutti e non per il privilegio di pochi

Leggi l'articolo

Prospettiva ribaltata

Anna Losurdo
Abbiamo, non da oggi, un problema reputazionale

Leggi l'articolo

Dieci ragazzi per noi

Ileana Alesso
Il linguaggio del legame sociale è un linguaggio “speciale” che deve essere “normale

Leggi l'articolo

Sentimenti e regole

Antonio Pascucci
Le regole sono il fondamento di ogni comunità strutturata, necessarie per garantire un equilibrio tra ordine e libertà

Leggi l'articolo

Un fiocco di tanti colori

Paola Furini
Ai ragazzi e alle ragazze è stata garantita la possibilità di partecipare alla vita pubblica

Leggi l'articolo

Salvare i più sfortunati

Saverio Regano
Il costo dell’assistenza al debitore incapiente non può gravare sui professionisti chiamati ad occuparsene

Leggi l'articolo

Archivio Magazine

Indice

Rubriche: ultimi articoli

Stato interessante in stato di diritto

Pubblicato in |

Anna Frasca
Esiste una correlazione inversa tra il lavoro domestico e il desiderio di avere figli

Diritto alla conoscenza

Pubblicato in |||

Paola Regina
La giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo ha elaborato
nozioni autonome di diritto e di legge

Trasparenza legislativa nella UE

Pubblicato in |||

Emilio De Capitani
Elementi fondanti per il diritto all’auto determinazione di ogni individuo e per il funzionamento di una società democratica

Responsabilità del linguaggio

Pubblicato in |||

Roberta De Monticelli
L’idea di trasparenza è il luogo dove la logica si salda con l’etica

Diritto di capire

Pubblicato in |||

Stefania Cavagnoli
L’importanza del diritto e della sua comunicazione come strumento di relazione e di garanzia

Distrofia sintattica

Pubblicato in |||

Massimo Corrado Di Florio
Le parole non devono essere ingannatrici

Better law making

Pubblicato in |||

Trasparenza delle leggi e strumenti di democrazia partecipativa in Italia e in Europa
Ileana Alesso
Se un linguaggio che non è possibile capire e parlare è un linguaggio che rende muti, ferisce le persone e la comunità, occorre la bussola di una lingua comune per l’orizzonte disegnato dalla Costituzione

Ifigenia

Pubblicato in

Povera, si direbbe.Che già ad essere figlia di Agamennone e…

Sospensione feriale: si/no

Pubblicato in ||||

Giovanna Fava
Le richieste di provvedimenti in materia di famiglia sono tutte urgenti

Una sfida per la qualità

Pubblicato in ||||

Angelo Santi
Un campo di azione in cui esplicare la libertà delle parti

Degrado del diritto penale

Pubblicato in |||

Andrea Casto
Prima di tendere alla emenda del reo, la pena deve essere sanzione e monito

Suicidi in carcere: un caso di scuola

Pubblicato in |

Enrico Sbriglia
C’è più di qualcosa che non funziona nel nostro sistema penitenzario