Nuove regole per consulenti psico forensi

Nuove regole per i consulenti psico forensi

di Alessandra Capuano, Giovanna Fava, Ida Grimaldi, Andrea Mazzeo, Elvira Reale

Mentre da un lato si susseguono, finalizzate a combattere la violenza sulle donne e sui minori, le campagne e gli appelli per abbattere l’uso della PAS/AP nei tribunali e del suo trattamento presso i servizi territoriali (le più incisive sono: la campagna nazionale anti-PAS di protocollo Napoli lanciato ad ottobre 2024 e l’appello lanciato dalle attiviste e le giornaliste nel febbraio 2025 “Basta la PAS nei tribunali”); dall’altro lato notiamo un rinnovato slancio per affermare contro le madri e contro le vittime di violenza il diritto che si vuole indiscusso e indiscutibile dei padri a intrattenere rapporti con i figli, nonostante li abbiamo abbandonati alla nascita, nonostante non se ne siano occupati fino alla separazione dalla loro madre, nonostante li abbiano fatti oggetto di maltrattamento assistito o nonostante avrebbero voluto che la ex-partner abortisse.

Le ultime affermazioni internazionali e nazionali contro la PAS provengono dalle Nazioni Unite e dal Ministero della famiglia e Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le Nazioni Unite attraverso la Rapporteur speciale sulla violenza domestica e di genere, Reem Alsalem, hanno raccomandato che: “Gli Stati legiferino per vietare l’uso dell’alienazione parentale o di pseudo-concetti correlati nei casi di diritto di famiglia e l’utilizzo di cosiddetti esperti in alienazione parentale e pseudo-concetti correlati” Ed inoltre L’uso di “campi di riunificazione” per bambini, come parte di qualsiasi esito in procedimenti legali, sia vietato”.

Il Ministero della famiglia ha redatto quest’anno, attraverso esperti e esperte dell’Osservatorio sulla volenza del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Libro bianco per la formazione sulla violenza maschile contro le donne. Nel Libro bianco si raccomanda tra altro che il consulente nominato dal giudice: “non aderisca o non provenga da scuole che riconoscono la “sindrome da alienazione parentale” o forme analoghe prive di qualsiasi accreditamento scientifico”.

I professionisti legati alla teoria della PAS (un elenco è stato pubblicato all’interno del loro sito di psicologia giuridica) sono quindi scesi in campo per riaffermare, contro queste bocciature, il valore delle loro prassi, concentrandosi oggi sul tema del rifiuto genitoriale immotivato (come se un comportamento peraltro ripetuto nel tempo possa essere privo di motivazioni) e sul suo trattamento, ripescato all’interno dell’armamentario obsoleto e ascientifico della PAS.
L’articolo quindi prende in esame tutte le fonti autorevoli che hanno condannato le teorie alle quali l’associazione della Psicologia giuridica dichiara di aderire, nonché la rassegna delle frenetiche iniziative messe in campo dagli aderenti alla stessa in questi mesi del 2025, con l’intento di dare corpo a questo movimento che potremmo chiamare di restaurazione della PAS e, in definitiva, di negazione della violenza domestica e di genere che si vuole mantenere fuori dai Tribunali civili e dalle cause di affidamento dei minori.

Per ottenere il suo scopo l’Associazione Italiana Consulenti Psico-forensi (AICPF) prende parola contro il libro bianco, tentando di opporsi alla ferma posizione contraria alla Pas, ai costrutti privi di riscontro scientifico con i quali si pretende di inficiare la capacità del minore di rendere testimonianza e affermare validamente il proprio rifiuto nei confronti del genitore violento.
La critica aperta che l’associazione indirizza al Libro bianco, in particolare laddove esso raccomanda fermamente ai giudici, di accertare che i propri consulenti siano formati sul tema della violenza e non aderiscano alle teorie rifiutate dalla comunità scientifica, dalla comunità internazionale, dalla legge italiana e dalla giurisprudenza della Cassazione, tradisce la preoccupazione dei consulenti forensi che sia giunta la fine di un ciclo economico fortunato, durato più o meno vent’anni, è l’incapacità e il rifiuto di adeguarsi alle nuove regole.

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Di Alessandra Capuano Branca, su ORA LEGALE NEWS
Di Giovanna Fava, su ORA LEGALE NEWS
Di Andrea Mazzeo, su ORA LEGALE NEWS
Di Elvira Reale, su ORA LEGALE NEWS

Credits: Wolfgang Claussen da Pixabay

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