
Le Reti LTER
di Caterina Bergami (Cnr-Ismar, Milano)
Nel 1866, oltre 150 anni fa, il naturalista tedesco Ernst Heinrich Haeckel sanciva la nascita dell’ecologia come disciplina scientifica, evidenziando fin da subito un concetto tuttora portante e basilare: per comprendere la natura, non bisogna indagare solo le sue singole componenti, bensì la rete di relazioni fra gli organismi e il mondo circostante, vivente e non.
In questo contesto, il ruolo dell’uomo è stato per lungo tempo principalmente quello di osservatore esterno; è solo dalle ultime decadi del secolo scorso che l’ecologia ha progressivamente esteso il suo ambito per includere anche la società umana, compiendo un importante passaggio culturale, oltre che scientifico.
La ricerca ecologica ora si rivolge sempre più allo studio dei sistemi socio-ecologici, in cui la componente ecologica è strettamente connessa a quella umana e sociale.
È proprio in questa dimensione storica che si colloca la “ricerca ecologica di lungo termine” (LTER, dall’inglese Long Term Ecological Research), che analizza fenomeni e processi in un intervallo temporale pluridecennale, una scala che può includere la durata delle nostre vite e di una o più generazioni precedenti e successive.
La ricerca con approccio LTER è fondamentale per riuscire a comprendere i cambiamenti naturali di un ecosistema e distinguere questi ultimi dalle alterazioni che possono essere indotte dall’uomo, a scala locale o globale.
Tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, una grande parte della ricerca LTER è stata organizzata in Reti di siti e piattaforme, distribuite a scala globale (LTER International, ILTER), Europea (LTER-Europe) e nazionale.
I siti LTER coprono diverse tipologie di ecosistemi, in ambiente sia terrestre sia acquatico. Essi possono essere considerati vere e proprie finestre di osservazione aperte sul nostro pianeta per comprendere il suo stato di salute attuale e la sua evoluzione nel tempo.
Le Reti LTER permettono di sviluppare metodologie e approcci di studio armonizzati fra più ricercatori e più ambienti, di condividere sfide e domande, di raggiungere risultati e interpretazioni concordi sui principali processi ecologici e socio-ecologici in atto, a scala locale e globale.
La Rete ILTER, distribuita nei cinque continenti, include più di 750 siti di ricerca. All’interno di ILTER, LTER-Europe è costituita da più di 400 siti e da 35 piattaforme di ricerca socio-ecologica e coinvolge centinaia di istituzioni scientifiche distribuite in 26 Paesi, ciascuno con la propria Rete nazionale.
La Rete LTER-Italia appartiene a ILTER e LTER-Europe sin dal 2006: attualmente è costituita da 79 siti di ricerca ecologica, organizzati in 25 “macrositi”, distribuiti su tutto il territorio nazionale (ci sono anche 7 siti extraterritoriali in Antartide e in Himalaya) in ambienti terrestri, d’acqua dolce, di acque di transizione e marine, dove vengono condotte ricerche ecologiche su scala pluridecennale,
con il coinvolgimento di numerose Istituzioni Scientifiche, Università ed Enti di ricerca e di monitoraggio, nonché Enti territoriali.
Il percorso di sviluppo e consolidamento di LTER-Italia è strettamente collegato a quello di LTER-Europe, che ha avviato il percorso per diventare un’infrastruttura di ricerca (eLTER-RI) in ambito ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures), lo strumento strategico di coordinamento infrastrutturale che l’Europa ha adottato per sviluppare l’integrazione della scienza e per rafforzare il proprio ruolo internazionale.
Credits: Gerd Altmann da Pixabay
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