ELOGIO DELLA STRADA E DELLA MOTO

Elogio della strada e della moto

di Enzo Cianciotta (HR Specialist – Milano)

Andiamo dove vuoi tu, l’importante è che attraversiamo il Passo dello Stelvio, la strada più bella d’Europa”. Cominciò con queste parole diversi anni fa un lungo viaggio in moto con mio figlio fino alla Svezia e alle Repubbliche Baltiche.

Si dice che la meta del viaggio è…il viaggio stesso; dunque non è decisivo dove vai ma tutto quello che fai durante il viaggio; e che cosa c’è di meglio da fare in un viaggio se non osservare e riflettere?

Un viaggio in moto significa regalarsi tempo per riflettere. La guida di una moto è attività impegnativa ma, una volta acquisiti i necessari automatismi, la strada scorre sotto le ruote e la mente prende confidenza e concede spazio ai pensieri.

In moto, anche quando si viaggia in compagnia, ci si può dedicare alla riflessione e alla elaborazione. Viaggiando con un casco chiuso e la testa nella sua bolla d’aria è più facile anche riflettere ad alta voce perché lì dentro ci si sente più distintamente. Una sensazione di piacevole intimità.
Ci sarebbero delle basi scientifiche sottostanti alla sensazione di benessere. Secondo gli psicologi il dialogo interiore consolida la fiducia in se stessi e aiuta a rafforzare la propria identità. Parlare con se stessi serve a darsi da soli un feedback su piccoli e grandi eventi, a correggere gli errori, a prendere impegni per fare meglio. Liberamente, senza costrizioni.

Dunque, fare tanta strada aiuta a stare meglio. E non può che essere così, altrimenti non ci si spiegherebbe il motivo per cui chi prende la moto è disposto a fare centinaia di chilometri in un giorno, apparentemente senza meta, solo per il gusto di essere per strada.

Viaggiare significa essere capaci di emozionarsi e vivere i territori che si attraversano; farlo in moto significa anche entrare nello scenario per farne parte, liberi da ogni barriera, sentire gli odori, percepire la temperatura con tutto il corpo e indovinarne le minime variazioni, avere voglia di scoprire che cosa c’è oltre ogni curva mentre si disegna quella che si spera essere finalmente la traiettoria perfetta.

Chi ha la passione della moto rifugge dalle autostrade. Le autostrade non aiutano a capire il territorio né lo rispettano. Sono troppo uguali a se stesse. Attraversano, incuranti, le campagne, sventrano le montagne. Sono, semplicemente, il modo più comodo e veloce per raggiungere un punto partendo da un altro punto. Ma, come si è detto, lo scopo del viaggio è il viaggio stesso.

Percorrere strade ordinarie induce a riflettere sul territorio, a partire dalla strada stessa! E giocare a indovinare le ragioni della sua costruzione è un bell’esercizio. Si possono intuirne, ad esempio, motivi di prevalente carattere agricolo; avremo, così, strade rispettose del territorio e dei vincoli dati dal profilo altimetrico e dai corsi d’acqua. Ci sono strade vocate principalmente alla fruizione turistica: se ne apprezzeranno belvedere, affacci e punti panoramici. Meno interessanti le strade realizzate per ragioni commerciali e industriali ma, comunque, utili fonti di lettura del territorio per comprenderne sviluppo ed evoluzione.

Chi viaggia in moto lo fa con gioia e, in genere, lo comunica. Come molti sanno, quando due motociclisti si incrociano si salutano. E’ una delle regole di un consolidato galateo. Ci si saluta facendo una V con indice e medio. Ma ci sono tante varianti di esercizi di stile: c’è chi punta ostinatamente tutta la mano verso l’altra moto e chi tiene la mano bassa, con grande nonchalance (un po’ come Verdone-Amitrano, che teneva il gomito fuori dall’Alfasud in Bianco Rosso e Verdone) e chi, infine, si limita a sollevare un solo dito. In caso di sorpasso si saluta sporgendo la gamba destra lateralmente per un paio di secondi. E quando la strada presenta dei pericoli il linguaggio prevede di portare la mano sinistra lentamente e ripetutamente verso il basso per suggerire di rallentare.

E’ più di cinquant’anni che ci si saluta così. Non si sa chi ha cominciato. Quello che è certo è che ci si sente ovunque circondati da amici e conoscenti. E ci si predispone alla gentilezza e al buonumore.

Image credit: Arek Socha da Pixabay

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