Il non luogo della giurisdizione

Il non luogo della giurisdizione

di Fabio Cesare (Avvocato in Milano)

I tribunali sono il non luogo per eccellenza, sotto diversi punti di vista.
Lo si comprende anche dalle architetture dei palazzi. Anonime e astratte, tendenzialmente grigie, le aule di giustizia sono pensate per disorientare i riferimenti spaziali di chi entra, forse una volta per attutirne le difese e rendere più semplice l’esercizio dell’autorità che vi si realizza.
Sono state pensate come uno spazio rarefatto dove perdersi perché non devono essere un luogo concreto, ma un posto astratto.

È forse questa una modalità intrinseca dell’esercizio della giustizia, che è il luogo geometrico di equilibrio tra le tensioni che devono sciogliersi perché una comunità non ricorra alla violenza.
E in quanto astratte, le decisioni devono percorrere un sentiero di approssimazione verso la realtà dei luoghi fatta di semplificazioni che consentano alla macchina giurisdizionale di svolgere il suo corso.
Le leggi scientifiche vengono prese in prestito da altre discipline, dunque delocalizzate. Per decidere se un’attività umana è, per esempio, causa di un evento delittuoso; oppure, per una domanda di concordato preventivo deve immaginarsi lo sviluppo di una imprese nello spazio-tempo dei prossimi anni per pagare i creditori.

L’approssimazione utopistica fa così galleggiare la giurisdizione in una atmosfera rarefatta che rischia di allontanarla dal luogo da cui proviene: l’uomo, dal quale promana e al quale deve servire.

Sarebbe utopico pensare a una giurisdizione fatta di luoghi fisici e non astratti, ma l’abitudine all’astrazione dalla realtà fa dimenticare le approssimazioni e le astrazioni di cui si deve nutrire il Tribunale, tanto più distanti dalla realtà quanto più si allontanano dallo scopo di essere direttamente utili e di realizzare la funzione di mantenere insieme una comunità.
L’utopia vera della giurisdizione è, dunque, diventare un luogo dove ciascun utente possa sentirsi ascoltato a sufficienza da essere persuaso anche se ha torto.

Significa diventare una stanza dove ogni utente può sentirsi a casa.

Starebbe come a dire che le decisioni, gli atti e il diritto stesso inizino a tralasciare ogni autocontemplazione e ogni ragionamento astratto che non abbia come punto di arrivo un posto, un obiettivo chiaramente ancorato alla funzione, dirimere un conflitto e farlo capire all’ultimo dei destinatari della giustizia, magari persuadendolo di una convergenza di interessi che prima non era chiara.
Diversamente, la giurisdizione non servirà che a se stessa e genererà le peggiori u-topie, i peggiori non luoghi dove cercheremo invano una giustizia che non sarà in alcuna delle stanze del Tribunale.

Credits: Frieze Sculpure 2022, London

Di Fabio Cesare, su Ora Legale News

#TOPICS: ultimi articoli

Tra natura e cultura

Anna Losurdo
Senza azioni conseguenti e necessari quel sentimento si trasforma in vago desiderare

Leggi l'articolo

Il 25 novembre

Massimo Corrado Di Florio
Mondo assurdo. La violenza sulle donne è un’ennesima forma di potere priva di senso

Leggi l'articolo

Lasciateci vivere

Massimo Corrado Di Florio
Facile e allo stesso tempo assai pericoloso creare regole al di fuori delle regole stesse quando il navigare a vista diviene regola primaria

Leggi l'articolo

Il ratto di Europa

Massimo Corrado Di Florio
Vediamo se si riesce a trarre qualche insegnamento dal mito di Europa. In realtà, una storia (una delle tante) piuttosto breve.

Leggi l'articolo

Luoghi di tortura

Aldo Luchi
Luoghi creati da uomini per altri uomini perché non abbiano più speranza

Leggi l'articolo

Il buio degli spettri

Tiziana Nuzzo
La morte è considerata l’unica via di fuga da una vita senza senso

Leggi l'articolo

L’insperato inatteso possibile

Paola Furini
Ciascuno può far pendere la bilancia immaginaria da una parte o dall’altra

Leggi l'articolo

Autodissolvenza e mancanza di speranza

Anna Paola Lacatena
Gli adulti sembrano offrire la propria mano per assicurarsi il viatico per forever green

Leggi l'articolo

Quel che accadrà

Nicky Persico
Uno stelo d’erba vivo nell’inverno sarà la tua guida nell’universo

Leggi l'articolo

Archivio Magazine

Indice

Rubriche: ultimi articoli

Un vestito troppo stretto per il diritto di famiglia

Pubblicato in |

Roberta Valente
Sovranno cambiare tutte le strategie difensive

Discriminare prima del lavoro

Pubblicato in ||||

Umberto Pantanella
Prima di essere diabetico sei una persona con pari diritti e con pari dignità

Luoghi di tortura

Pubblicato in |||

Aldo Luchi
Luoghi creati da uomini per altri uomini perché non abbiano più speranza

Il buio degli spettri

Pubblicato in |||

Tiziana Nuzzo
La morte è considerata l’unica via di fuga da una vita senza senso

Le spose di BB

Pubblicato in |||

Piero Buscicchio
Ci si accorge, da attore, della potenza degli stereotipi

Su una strada rassicurante

Pubblicato in |||

Nicky Persico
Che si guardi il cielo e ci si possa naufragare

Una quota per gli incarichi

Pubblicato in ||||

Fabio Cesare
Le nomine degli avvocati a curatore e amministratore giudiziario sono presidi di legalità voluti dal legislatore

I C.P.O. dieci anni dopo

Pubblicato in ||||

Pina Rifiorati
I temi congressuali richiamano il ruolo dei Comitati protagonisti del cambiamento nella nostra professione

Un progetto virtuoso

Pubblicato in ||||

Tatiana Biagioni
A tutela delle professioniste, delle giovani e dei giovani, delle disabili e dei disabili per contrastare tutte le discriminazioni

Piccoli sassi senza importanza

Pubblicato in |||

Nicky Persico
Massi, ma anche polvere, piccole pietre.
Esattamente come certe cose della vita

Essere un po’ più felici

Pubblicato in |||

Nicky Persico
Siamo spettatori, della nostra vita: e solo fino a quando possiamo pagare il biglietto

Ladri di avvenire

Pubblicato in |||

Fabio Cesare
I sovraindebitati sono fragili e facilmente adescabili dalla malavita