Percorsi

di Gianni Clocchiatti (Cofondatore di FronteVerso Network)

«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare»
(Jack Kerouac, On the Road)

Eppure oggi siamo costretti a fermarci. Pare non vi sia altra soluzione per arrestare il contagio. Questo ha stravolto le nostre abitudini, i sentimenti, l’economia, la società in tutto il mondo. Un cambiamento così intenso non si era mai visto dal dopoguerra in poi. Radicale, graduale, improvviso, imprevedibile il cambiamento è diventato la realtà, laddove “tutto scorre”, come attribuito al filosofo Eraclito.

E allora come gestirlo? Come stare in una società ormai “liquida”, dove i punti di riferimento sono sempre più sfumati? Possiamo subirlo od ostacolarlo, possiamo arrabbiarci o rassegnarci. Ma possiamo anche affrontarlo e governarlo, e trarlo a nostro vantaggio. In questo può aiutarci la creatività. Presuppone certo del talento personale, ma non è questa la componente principale. La creatività infatti è una capacità che si può apprendere, utilizza degli strumenti, delle tecniche e si avvale di un metodo. Una definizione ormai condivisa la descrive come il realizzare collegamenti e connessioni, nuove e utili, utilizzando elementi preesistenti della realtà, ma combinati tra loro in maniera nuova e originale.

La creatività può essere intesa come una reazione a… alle difficoltà, ai problemi. È il cosiddetto creative problem solving. Noi preferiamo viverla come l’intenzione di…, di affrontare nuove sfide, di realizzare i nostri desideri. È quello che definiamo Creative solution finding.
I problemi infatti nascono nel passato e condizionano il presente. Quando pensiamo ad un problema ci sentiamo preoccupati, ansiosi, non vediamo l’ora di togliercelo di torno.
Quando pensiamo ad una sfida per noi importante diventiamo più tonici, energici, motivati. La sfida scaturisce dal presente tuttavia guarda al futuro, ai nostri desideri, ai nostri sogni. Per questo ha bisogno di alimentarsi con la curiosità, di sostenersi con il coraggio, di esprimersi attraverso la cura dell’altro oltre che di noi stessi.
Eccoli i tre pilasti della creatività: curiosità, coraggio e responsabilità.

La curiosità che stimola la conoscenza, il coraggio che sostiene la responsabilità, la cura che alimenta la generosità. La creatività è essenzialmente un atto di responsabilità, il prenderci cura di noi e del mondo che abitiamo per lasciarlo migliore di come l’abbiamo trovato.

La vera sfida è mettere in discussione l’ovvio, il non dare nulla per scontato guardando con occhi diversi, utilizzando un pensiero nuovo. Di solito utilizziamo il pensiero deduttivo che utilizza le conoscenze e gli schemi esistenti, un processo tramite il quale si arriva ad una conclusione mediante il ragionamento e la logica. Chi non ricorda Sherlock Holmes?
Ma per gestire il cambiamento e l’incertezza occorre un atteggiamento diverso. Qui entra in campo il pensiero induttivo che consente di creare nuovi modelli, di generare idee, di trovare soluzioni inedite.
Il cambiamento si governa con il pensiero creativo, è l’unico modo per proseguire il nostro cammino, pur tra mille ostacoli, e per realizzare i nostri sogni, i nostri progetti.
È l’unico modo per continuare a sentirci umani e poterci di nuovo abbracciare.

Image credit: Charlotte van Driel
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