
Avvocatura: lottare per i diritti
di Anna Losurdo
Come glielo spieghiamo alle cittadine e ai cittadini cosa succede nei palazzi di giustizia?
Come possiamo ancora meravigliarci che la vicenda del Palagiustizia penale a Bari non abbia prodotto alcuna manifestazione di sdegno al di fuori degli addetti ai lavori?
Cosa significa, per il nostro vicino di casa o per la nostra amica pediatra “a Bari la giurisdizione è sospesa”?
Abbiamo portato i processi fuori dal loro habitat naturale, li abbiamo trascinati fuori dalle aule e sbattuti in prima pagina, in prima serata e nelle home di nostri profili social.
Abbiamo consentito per troppo tempo che i processi fossero celebrati in ambienti mediatici e senza regole, senza diritti, senza Avvocati.
Ecco: regole, diritti, Avvocati e Giudici sono gli attori dei processi insieme agli autentici protagonisti, ai titolari di quei diritti, nei processi civili, agli imputati, nei processi penali.
Tutto ciò ha contribuito a creare il convincimento, tra i cittadini, che il processo, soprattutto quello penale, fosse quello rappresentato in tv o negli altri ambienti mediatici.
Ma la giustizia non abita le piazze, virtuali e non, o gli studi televisivi.
Un processo perlopiù senza difensore e senza imputato, abitato solo da esperti, ancora più spesso presunti, tutti impegnati nella ricerca del colpevole e della colpevolezza.
Un processo, quello mediatico, che si conclude con un solo genere di sentenza: quella di condanna, mai pronunciata in nome del Popolo italiano, in cui la sanzione è comminata in base alle premesse del processo e non rinviata alla conclusione del procedimento.
E le cose non vanno meglio per il processo civile, trasferito in sede mediatica stragiudiziale, con le rispettive tifoserie delle parti in conflitto, a sostenere le pretese contrapposte come se ci trovassimo nel peggiore degli stadi.
Ecco perché, quando parliamo ai cittadini e alle cittadine di processi e di giustizia, sentiamo opporre, per bene che vada, valutazioni giusitizialiste o genericamente sintonizzate sul pre-giudizio del “non funziona niente”.
Ecco perché, a Bari, il Palazzo chiuso di via Nazarianth è una realtà appena percepita dai baresi.
Hai voglia a parlare di funzione sociale degli Avvocati e di compartecipazione degli Avvocati all’esercizio della Giurisdizione: sono concetti familiari per gli addetti ai lavori, ma compresi, di solito male, dai nostri concittadini solo quando, per ragioni personali, incapperanno in un processo, in un Avvocato, in un Giudice.
E allora è dai diritti che dobbiamo ripartire, e non dai processi.
E non basta farlo nelle scuole, con i nostri bambini e le nostre giovani studentesse.
L’intero corpo sociale, composto da chi oggi lavora o il lavoro lo ha perso o non lo ha ancora trovato, da chi percepisce una pensione o è assistito (sic) in una struttura sanitaria o seguito dai servizi sociali, da chi possiede una casa o ne abita una di edilizia popolare, da chi esercita il diritto di voto e si muove nella società contribuendo a pieno titolo alla sua costruzione, deve acquisire la consapevolezza dell’essere cittadino e quindi titolare di diritti e di doveri fondanti la società democratica.
Solo così si ricostituirà quel rapporto ineludibile tra i cittadini e la Giustizia, tra il sistema valoriale del nostro Paese e il sistema giustizia preposto a regolare il conflitto nel rispetto delle regole.
Soltanto così gli Avvocati saranno percepiti come i necessari garanti dei diritti dei propri assistiti.
E forse solo allora le condizioni penose nelle quali in gran parte viene attualmente amministrata la Giustizia provocheranno lo sdegno di chi, prima di tutto, si sente titolare di diritti e di doveri nei confronti degli altri.
Gli Avvocati possono farlo: sottraendosi all’uso distorto della comunicazione mediatica, rifiutandosi di usare il linguaggio d’odio, uscendo di scena e riappropriandosi dei luoghi preposti alla amministrazione della Giustizia e del proprio ruolo anche fuori da quegli spazi, interpretando l’Avvocatura in modo che i diritti di tutte le persone e tutte le persone riacquistino il senso del valore di ciò di cui sono titolari e dell’importanza della Giurisdizione come fondamento della società democratica.
Pic. Stefania Anarkikka Spanò
#TOPICS: ultimi articoli
Avvocati, cosa… come…?
Massimo Corrado Di Florio
Autentici depositari di una fede di libertà
Rilevanza strategica
Andrea Buti
Inquadrare il problema, individuare le opzioni, immaginare gli scenari
Per prima cosa, uccidiamo tutti gli avvocati
Aldo Luchi
Le battaglie per i diritti di tutti e non per il privilegio di pochi
Lo sguardo laico
Nicola Cirillo
Una funzione propulsiva del progresso e dello sviluppo sociale
Dieci ragazzi per noi
Ileana Alesso
Il linguaggio del legame sociale è un linguaggio “speciale” che deve essere “normale
Sentimenti e regole
Antonio Pascucci
Le regole sono il fondamento di ogni comunità strutturata, necessarie per garantire un equilibrio tra ordine e libertà
Un fiocco di tanti colori
Paola Furini
Ai ragazzi e alle ragazze è stata garantita la possibilità di partecipare alla vita pubblica
Rubriche: ultimi articoli
Alessandra Capuano, Giovanna Fava, Ida Grimaldi, Andrea Mazzeo, Elvira Reale Il malcelato tentativo di negazione della violenza domestica e di genere che si vuole mantenere fuori dai Tribunali civili e dalle cause di affidamento dei minori
Andrea Mazzeo Le condotte conflittuali o di sopraffazione tra i coniugi non sono equiparabili al mobbing nel mondo del lavoro
Anna Frasca
Esiste una correlazione inversa tra il lavoro domestico e il desiderio di avere figli
Paola Regina
La giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo ha elaborato
nozioni autonome di diritto e di legge
Emilio De Capitani
Elementi fondanti per il diritto all’auto determinazione di ogni individuo e per il funzionamento di una società democratica
Roberta De Monticelli
L’idea di trasparenza è il luogo dove la logica si salda con l’etica
Stefania Cavagnoli
L’importanza del diritto e della sua comunicazione come strumento di relazione e di garanzia
Massimo Corrado Di Florio
Le parole non devono essere ingannatrici
Trasparenza delle leggi e strumenti di democrazia partecipativa in Italia e in Europa
Ileana Alesso
Se un linguaggio che non è possibile capire e parlare è un linguaggio che rende muti, ferisce le persone e la comunità, occorre la bussola di una lingua comune per l’orizzonte disegnato dalla Costituzione
Povera, si direbbe.Che già ad essere figlia di Agamennone e…
Giovanna Fava
Le richieste di provvedimenti in materia di famiglia sono tutte urgenti
Angelo Santi
Un campo di azione in cui esplicare la libertà delle parti