
Il futuro è oggi: Intelligenza Artificiale e sue applicazioni in psichiatria
di Giuseppe Verrastro (Psichiatra)
L’Intelligenza Artificiale (IA) è ormai integrata nella società molto più di quello che possiamo percepire.
Secondo tutti i futurologi la 4a Rivoluzione Industriale avrà come protagonista la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale applicata ai domini dell’ambiente, del digitale e del biologico.
In quest’ottica la medicina rappresenterà uno dei poli di maggior interesse.
Da qualche anno si sta facendo strada la psichiatria computazionale, ovvero della IA applicata alla psichiatra, che utilizza una potente analisi dei dati e l’apprendimento automatico per mettere a nudo fattori sottostanti alla base di comportamenti estremi ed insoliti, tipici delle patologie psichiatriche, estraendo dati da osservazione nel mondo reale (audio, video, immagini e testo) e collegarli alle teorie matematiche della cognizione.
In altre parole sarà sempre più possibile sviluppare esperimenti basati su computer che controllino attentamente gli ambienti in modo che i comportamenti specifici possano essere studiati in dettaglio, molto meglio che da singoli osservatori umani.
Vediamo alcuni esempi.
Colin Walsh della Vanderbilt University Medical Center ha descritto le prime fasi del suo lavoro su un nuovo algoritmo di IA che, utilizzando un flusso di dati che è pubblicamente disponibile negli USA tramite registri ospedalieri e locali, potrà, con una precisione fino al 90% prevedere la probabilità che qualcuno commetta un tentativo suicidario nei prossimi mesi.
Sempre nell’ambito dei disturbi affettivi, l’enorme flusso di dati che proviene dall’applicazione Instagram è oggetto di attenzione e studio da parte di un gruppo di ricercatori di Harvard e dell’Università del Vermont, che utilizzando l’analisi del colore, i metadati e il rilevamento del volto, può raggiungere un’accuratezza del 70% nel rilevamento di segni precoci di depressione e di mania.
Molte cliniche nel mondo si stanno dotando di algoritmi di IA per valutare i migliori protocolli basati sull’evidenza scientifica per il trattamento psicofarmacologico così come molti altri algoritmi di machine learning si stanno applicando all’analisi degli studi clinici medici e di psichiatria (i cosidetti RCT: Randomized Clinical Trials), per valutare, a un livello di obiettività superiore, se i risultati clinici di nuovi trattamenti farmacologici sono basati o meno su criteri di evidenza scientifica.
Ricercatori dell’Università del Texas e della Yale University usando le ultime novità in fatto di computer vision e machine learning hanno iniziato a valutare i bambini mentre eseguono determinati esercizi fisici e informatici per diagnosticare l’ADHD.
Siamo ancora agli albori ma da questi pochi esempi si può evincere che il futuro è adesso per quanto riguarda le infinite possibilità dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per migliorare la diagnosi e i trattamenti dei più gravi disturbi mentali.
Questo che piaccia o meno ai professionisti della Sanità.
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