IL RIFIUTO DEL MINORE
di Andrea Mazzeo (Psichiatra)
Nel corso di una separazione, di fronte al rifiuto del minore di frequentare un genitore, gli operatori psico-sociali coinvolti, ma anche gli operatori giuridici, sono portati, quasi in automatico, a ritenere che motivo del rifiuto sia il condizionamento del minore, la sua manipolazione psicologica da parte dell’altro genitore.
Con molta autorevolezza si sono pronunciati di recente, sulla questione del rifiuto del minore, i giuristi del Centro Studi Giuridici “Rosario Livatino” di Roma, con un articolo pubblicato sulla rivista L-JUS (Fasc. 2/2018).
Le autrici scrivono: «Accreditati studi scientifici frutto di ricerche di psicobiologia nel campo delle neuroscienze affettive insegnano che quando un bambino si sente a disagio con un genitore ed evita la frequentazione con lo stesso, nella quasi totalità dei casi lo fa perché ha paura e la paura – un’emozione primaria, istintiva, non condizionata – è in genere provocata dal comportamento violento (fisico o anche solo verbale) del genitore rifiutato, se non addirittura da abusi sessuali o atteggiamenti che mettono il minore a disagio».
Le ricerche più recenti nel campo delle neuroscienze affettive hanno dimostrato che l’emozione della paura, contrariamente a quanto si riteneva in passato, non nasce nei centri nervosi superiori ma è generata da un gruppo di cellule nervose, dette “sistema della paura“, che si trova nella parte più arcaica del cervello umano, il mesencefalo.
Il sistema della paura, che abbiamo in comune con tutti i mammiferi, ma anche con vertebrati inferiori (basti vedere come scappano per es. una lucertola e o un uccello al primo segnale di pericolo) può essere attivato solo dal dolore o dalla percezione del pericolo.
Nel mesencefalo, che è parte del cosiddetto tronco cerebrale, si trovano i centri nervosi che controllano le funzioni automatiche, non volontarie, dell’organismo: battito del cuore, pressione arteriosa, respirazione, ecc.
Gli studi sulla paura sono contenuti nel libro “Archeologia della mente” di Jaak Panksepp (psicobiologo) e Lucie Biven (psicanalista). Questi studi dimostrano come l’emozione della paura possa essere indotta in soggetti comodamente seduti in una poltrona nel laboratorio sperimentale, semplicemente stimolando con una debole corrente elettrica l’area del mesencefalo dove si trova il sistema della paura. Solo la stimolazione di quell’area del cervello evoca la paura, in assenza di stimoli dolorosi e di pericolo.
Questi studi devono portare gli operatori psicosociali e giuridici a rivedere tutti i propri preconcetti sul rifiuto del minore di frequentare un genitore.
Il rifiuto è conseguenza della paura e la paura è un’emozione istintiva, innata, spontanea, non condizionata. La paura è al servizio dell’istinto di sopravvivenza individuale: sopravvivono solo quegli organismi capaci di allontanarsi rapidamente dalla fonte del dolore o del pericolo.
Sottostimare la paura dei bambini significa esporli a un grave rischio per la loro incolumità psico-fisica.
http://www.alienazionegenitoriale.org/comsep/pdf/cv.pdf
di Andrea Mazzeo su Ora Legale NEWS
https://www.oralegalenews.it/attualita/junk-science/12456/2020/
Image credit: S. Hermann & F. Richter da Pixabay
#TOPICS: ultimi articoli
Avvocati, cosa… come…?
Massimo Corrado Di Florio
Autentici depositari di una fede di libertà
Rilevanza strategica
Andrea Buti
Inquadrare il problema, individuare le opzioni, immaginare gli scenari
Per prima cosa, uccidiamo tutti gli avvocati
Aldo Luchi
Le battaglie per i diritti di tutti e non per il privilegio di pochi
Lo sguardo laico
Nicola Cirillo
Una funzione propulsiva del progresso e dello sviluppo sociale
Dieci ragazzi per noi
Ileana Alesso
Il linguaggio del legame sociale è un linguaggio “speciale” che deve essere “normale
Sentimenti e regole
Antonio Pascucci
Le regole sono il fondamento di ogni comunità strutturata, necessarie per garantire un equilibrio tra ordine e libertà
Un fiocco di tanti colori
Paola Furini
Ai ragazzi e alle ragazze è stata garantita la possibilità di partecipare alla vita pubblica
Rubriche: ultimi articoli
Alessandra Capuano, Giovanna Fava, Ida Grimaldi, Andrea Mazzeo, Elvira Reale Il malcelato tentativo di negazione della violenza domestica e di genere che si vuole mantenere fuori dai Tribunali civili e dalle cause di affidamento dei minori
Andrea Mazzeo Le condotte conflittuali o di sopraffazione tra i coniugi non sono equiparabili al mobbing nel mondo del lavoro
Anna Frasca
Esiste una correlazione inversa tra il lavoro domestico e il desiderio di avere figli
Paola Regina
La giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo ha elaborato
nozioni autonome di diritto e di legge
Emilio De Capitani
Elementi fondanti per il diritto all’auto determinazione di ogni individuo e per il funzionamento di una società democratica
Roberta De Monticelli
L’idea di trasparenza è il luogo dove la logica si salda con l’etica
Stefania Cavagnoli
L’importanza del diritto e della sua comunicazione come strumento di relazione e di garanzia
Massimo Corrado Di Florio
Le parole non devono essere ingannatrici
Trasparenza delle leggi e strumenti di democrazia partecipativa in Italia e in Europa
Ileana Alesso
Se un linguaggio che non è possibile capire e parlare è un linguaggio che rende muti, ferisce le persone e la comunità, occorre la bussola di una lingua comune per l’orizzonte disegnato dalla Costituzione
Povera, si direbbe.Che già ad essere figlia di Agamennone e…
Giovanna Fava
Le richieste di provvedimenti in materia di famiglia sono tutte urgenti
Angelo Santi
Un campo di azione in cui esplicare la libertà delle parti